DAI NOSTRI ESPERTI – La valutazione come “driver” per la gestione dei servizi di LTC
Sembra un dato scontato, invece l’articolo “Coronavirus, Ricetta per rivedere il modello delle Rsa“ pubblicato su Sanità24 – Il Sole 24 Ore pone in evidenza ambiti di intervento sostanziali per arrivare a una effettiva produzione di valore da parte dei servizi.
Sembra un dato scontato, invece l’articolo “Coronavirus, Ricetta per rivedere il modello delle Rsa“ pubblicato su Sanità24 – Il Sole 24 Ore pone in evidenza ambiti di intervento sostanziali per arrivare a una effettiva produzione di valore da parte dei servizi.
Infatti, identificando il “valore” come risultato (outcome) rispetto alle risorse impiegate – secondo la nota impostazione di Porter – si possono innescare processi di miglioramento continuo, in un settore che vive ancora in larga parte un’impostazione orientata alla prestazione, anche a causa dell’impianto delle normative di accreditamento.
Molto si sta discutendo di value-based healthcare: perché non iniziare a parlare anche di value-based per i servizi socio-assistenziali? E, in questo contesto, si aprono gli ambiti di ricerca e innovazione maggiormente significativi.
Riprendendo l’articolo, occorre un modello condiviso di rappresentazione dei dati e dei processi relativi ai servizi socio-assistenziali, in analogia con quanto disponibile in ambito sanitario. Questo potrebbe richiedere necessariamente tempi lunghi. E’ tuttavia possibile costruire passo dopo passo, iniziando a intervenire con progettualità fortemente legate alla operatività, producendo esperienze di riferimento in collaborazione con reti di strutture, stimolando lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche.
A cura di Giampaolo Armellin, Responsabile Ricerca e Innovazione CBA